Ma quale occhio di falco, il vero calcio si gioca senza arbitro Che quello di Benzema contro l’Honduras fosse gol lo avevo visto persino io dal Victory bar di Port Stanley. Il guardalinee aveva alzato la bandierina, l’attaccante francese correva già esultante verso i suoi tifosi e i sudamericani aggiornavano il pallottoliere. Invece si è dovuta inscenare quella buffonata dell’occhio di falco. Jack O'Malley 18 GIU 2014
La battaglia tra poveri a Manaus, il Nate Silver delle Due Sicilie e l'onestà degli americani Ripensavo a Inghilterra-Italia traendone una e una sola conclusione: è stata una battaglia tra poveri. Ritmi lenti, errori in difesa, crampi e maglie pezzate. Jack O'Malley 17 GIU 2014
Colonia infame La vigilia di Italia-Inghilterra tra luoghi comuni, puttane e piranha. Per non dire delle bombolette spray. Jack O'Malley 14 GIU 2014
Finisce l’agonia pre-mondiale, inizia quella dei telespettatori Rai Per non sporcarci troppo le magliette e non farci mancare la photo-opportunity con Cristo siamo rimasti in una enclave militarizzata di Rio invece di immergerci nell’amazzonica umidità di Manaus a prepararci come si deve, anche se noi alla pioggia ci siamo già abituati. Jack O'Malley 12 GIU 2014
That win the best Sciogliamo il Qatar Dovevamo arrivare noi inglesi a dire come stanno le cose. Dovevano essere i nostri giornali a raccontare quello che in realtà tutti sanno da tempo ma nessuno osava dire. Stando a qualche migliaio di email in possesso del Sunday Times, dunque, pare che l’assegnazione dei Mondiali del 2022 al fresco Qatar sia stata pilotata grazie a mazzette, regali e altri favori ai dirigenti africani, risultati decisivi nel voto finale che ha visto togliere l’organizzazione dell’evento a Stati Uniti (e questo non è un male), Australia (peggio mi sento), Corea del sud (ebbene sì) e Giappone (no comment). Non siamo così puri da alimentare polemiche – peraltro fondate – per amor di verità e basta: in quella stessa votazione vennero infatti assegnati anche i Mondiali del 2018: li organizzerà la Russia, che ha battuto proprio l’Inghilterra. Jack O'Malley 05 GIU 2014
Speciale online Per due minuti l'Atletico manca il colpaccio in Champions. Vince il Real, giusto così A Rai Sport direbbero che il risultato con cui il Real Madrid ha battuto l'Atletico Madrid nel primo derby in finale di Champions League della storia è bugiardo. Il 4-1 per i Blancos in realtà è giusto, ed è maturato fin troppo tardi rispetto a quanto visto in campo. Non lo scopriamo oggi che il calcio è sport fottutamente bello, perfido e ironico. A due minuti dalla fine dei 5 minuti di recupero l'Atletico Madrid stava conducendo 1-0, Simeone ringhiava felice verso il suo pubblico ripetendo il cliché del mister tutto cuore che gli riesce benissimo e i tifosi della parte povera di Madrid non credevano a quel che stava succedendo: sei giorni dopo avere vinto la Liga sul campo del Barcellona stavano per alzare al cielo la prima Coppa dei Campioni della loro storia. Due minuti, due fottutissimi minuti e l'orgasmo calcistico e cittadino sarebbe stato completo. Jack O'Malley 25 MAG 2014
That win the best Alzare il gomito Quando si vince un campionato restando primi in classifica una quindicina scarsa di giorni in tutta la stagione o si ha un culo smodato oppure si è veramente forti. Il Manchester City un po’ di culo ce l’ha, va detto, ma sfido chiunque provare a sostenere che il titolo in Premier League quest’anno lo meritasse qualcun altro. Certo, i Citizens hanno parecchi difetti, a cominciare dal fatto che sono tifati dai fratelli Gallagher. Sarà il troppo brandy, la pioggia o il malumore del mio setter nell’ultimo periodo, ma devo confessare che quest’anno mi sto divertendo a seguire la Liga spagnola. La Premier, stella polare del calcio mondiale, è finita, e ligio alla sua vocazione That Win the Best non aspetta la fine di campionati minori ancora in corso ma da oggi va in ritiro a preparare i Mondiali bevendo alcol come se fosse Gatorade. Leggi anche Festa d'addio di Maurizio Crippa - Suriname Blues di Lanfranco Pace - Bonanza di Alessandro Bonan - Arbitro cornuto di Quarantino Fox - Jungleland di Pierluigi Pardo Jack O'Malley 13 MAG 2014
Speciale online Il profeta Mou e la scivolata di Gerrard. La vera storia della tragedia del Liverpool Pensatela come volete, ma non è ieri sera che il Liverpool ha perso il campionato. Vi racconteranno che l’assurdo 3-3 dei Reds con il Crystal Palace ha consegnato la Premier League nelle mani del Manchester City. Non è vero. Il Liverpool ha detto addio al suo primo titolo dopo 24 anni al 47’ del primo tempo della partita contro il Chelsea di domenica 27 aprile, quando Gerrard è scivolato come un principiante sul prato di Anfield lasciando che Demba Ba insaccasse il gol dell’1-0 per i Blues. L’incapacità di pareggiare (e anzi subire il 2-0 alla fine) per il troppo affanno ha fatto il resto. Era già finita lì. Leggi anche Editorialisti e politici si interrogano su come risolvere il problema degli ultras, Fassino dà lezioni di educazione civica a un raduno di tifosi. Altrove il calcio diverte pure Jack O'Malley 06 MAG 2014
That win the best L’italiano medio Se sento parlare ancora una volta di “modello inglese” metto mano alla bottiglia. Meglio darsi al brandy e addormentarsi dimenticando che leggere ancora dichiarazioni di “addetti ai lavori” (ma quali lavori, poi?) che non avendo risolto un tubo per trent’anni danno aria alla bocca dicendo che adesso basta, bisogna imitare il modello inglese senza sapere nemmeno di che parlano. Ho assistito basito alla buffonata di sabato sera, e ho avuto la triplice sfortuna di: vedere il siparietto di Genny; seguire una partita dal tasso tecnico mediocre; ascoltare la cronaca degli eventi fatta dai giornalisti della Rai. Leggi anche Bonan La terza stella - Crippa Disconnessi dal derby - Giuli Ipocriti - Quarantino Fox Orsato, la carogna e il fallimento di Braschi - Pace Derbino poverino - Pardo Rottamare il tutti contro tutti Jack O'Malley 06 MAG 2014
That win the best Banane e cialtroni Quando nella finale di Champions League giocata a Mosca nel 2008 – pioveva come nemmeno in Inghilterra nei giorni brutti – John Terry si è avvicinato al dischetto del rigore, sapeva che un suo gol avrebbe consegnato al Chelsea la prima Champions League della sua storia. Terry scivolò sull’erba bagnata prima di calciare, e sbagliò il rigore. Il Chelsea perse la coppa, e Terry probabilmente non dormì per molte notti. Il calcio però è il regno delle seconde possibilità, e quattro anni più tardi i Blues avrebbero vinto la Champions League ai rigori contro il Bayern Monaco.John Terry non avrebbe giocato la finale perché squalificato. Domenica a Liverpool Terry non ha giocato – è infortunato – ma nessuno come lui deve avere capito che cosa ha provato Steven Gerrard, quando al 48’ del primo tempo ha cercato a stoppare l’innocuo passaggio orizzontale di un compagno. Leggi anche Bonan Balo e George Crippa Vuja Boskov, il gitano della panchina Giuli L'amore passato tra Roma e Kiev Quarantino Fox Tra Rosetti e Farina Pace Faccia da balo Pard o Quelli che volevano solo giocare Jack O'Malley 29 APR 2014